Il seguente testo rappresenta la presentazione di sé e la cronaca in prima persona di un’esperienza relazionale ed emotiva vissuta da una ragazza sordocieca quali momenti emblematici lungo il difficile percorso di crescita umana e comunicativa. Le “presta voce” l’assistente alla comunicazione in L.I.S.T., la quale – insieme ai genitori, primi depositari della conoscenza di tipo genetico evolutivo della figlia basata sull’itinerario percorso insieme a lei dalla sua nascita – è in grado di comunicare efficacemente con lei, quindi di fare emergere finalmente la ricchezza del suo pensiero e della sua sensibilità emotiva. Grazie a questa preziosa competenza condivisa – competenza che valorizza e incentiva il protagonismo della persona e le consente di esprimersi e sostenere degli scambi comunicativi vitali, la ragazza ci consente “in prima persona” di conoscerla nella sua specificità ed unicità e può rendere conto della sua “nuova” partecipazione attiva alla vita di relazione …

 

Ciao a Tutti!

Avevo così tanta fretta di uscire dalla pancia della mamma

che sono nata prematura:

sono sordocieca dalla nascita.

Alcuni medici dissero ai miei genitori che non sarei vissuta …

mentre altri ebbero fiducia in me, in mia madre, in mio padre e in mia sorella …

ed ECCOMI QUA, QUASI MAGGIORENNE!!!

Fino a 14 anni non comunicavo nel senso più comune del termine …

poi finalmente a casa mia è arrivata l’Assistente alla comunicazione

che ha iniziato ad insegnarmi la L.I.S.T.

Che cosa è?

E’ la Lingua dei Segni Italiana Tattile!

Anche la mia famiglia ha iniziato ad impararla,

poi anche i miei compagni di classe,

qualche professore

Ho cominciato a capire il mondo intorno a me,

le persone intenzionate a dialogare in L.I.S.T. con me

ed ora tocca a me dialogare con il mondo!!!

Adoro andare in altalena,

ma forse non tutti sanno che

mi piace anche uscire

e stare con gli amici che conoscono

la Lingua dei Segni Italiana Tattile.

Quest’anno sono stata invitata dai miei compagni delle superiori alla “pizzata” di fine anno:

è vero, avevo già mangiato a casa perché ho dei gusti molto particolari,

ma in pizzeria ho assaggiato un micro pezzetto di pizza.

Chi mi conosce sa che non lo avrei mai e poi mai deglutito,

perché non ne sopporto la consistenza,

quindi l’ho ridotto in poltiglia e sputacchiato e la cosa mi ha divertito molto!

Ho pure rubato ad una amica la sua aranciata,

bevendo con la cannuccia che avevo portato da casa,

però mi è stato detto

che non era mia,

che io avevo la coca cola e

che l’avevo già bevuta con gioia! Uff!

Dopo la pizzeria siamo andati in gelateria

e ho mangiato, o meglio, bevuto il gelato.

Adoro il latte, quindi ho assaggiato il fiordilatte:

dopo averlo sberleccato un po’ con la lingua nella scodellina,

mi è stato ammorbidito con il cucchiaino

e con la mitica cannuccia l’ho risucchiato tutto a gran velocità!

Non contenta di tutto questo, ho preso la scodellina e ci ho infilato il volto

per gustarmi il gelato rimanente! Slurp, che buono!!!

Sono stata anche ad una festa del mio paese con le amiche:

ho bevuto la coca cola, ridendo come una matta mentre facevo le bolle con la mia cannuccia

e mi è piaciuto tantissimo fare delle belle camminate in compagnia.

Poi è arrivato il momento di tornare a casa:

quando ho avuto conferma che saremmo veramente andate verso a casa,

non solo perché l’ho richiesto ma anche perché riconosco perfettamente il tragitto,

volevo tornare indietro!

Così ci siamo fermate, abbiamo fatto un girotondo tutte insieme, abbiamo ballato…

Sono tornata a casa a mezzanotte

e ho dormito profondamente fino al giorno dopo,

cosa che non mi capitava da non so quanto tempo!

Quando faremo la prossima uscita con gli amici?

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